Psicoterapia e Corsi
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Cripte e fantasmi transgenerazionali

Chi sulla terra non reclama la sua parte divina, 
Non c'è nemmeno all'inferno, riposati. 
F. Holderlin, Invocazione a Parche

Nicolas Abraham (1919-1975) è nato in Ungheria e ha vissuto in Francia nel 1938. Maria Török (1925-1998) è stata una psicoanalista francese di origine ungherese. Sono due classici psicoanalisti freudiani che hanno notato che alcuni pazienti, in analisi, manifestavano sintomi ed esprimevano contenuti che non provenivano dal rimosso personale.

Da quel momento in poi, hanno sviluppato ricerche su più generazioni e pubblicato un libro, Il guscio e il nucleo, in cui hanno esposto l'ipotesi, secondo la quale, nella psiche umana esistono cripte e fantasmi, legati a traumi, al non detto, ai segreti degli antenati.

Le influenze transgenerazionali consce o inconsce sono capaci, secondo loro, di guidare o disorientare lo spontaneo processo vivificante dell'affiliazione dell'inconscio all'interno dell'organizzazione familiare. Pertanto, fin dalla nascita, il bambino è influenzato, nel bene e nel male, dalle ombre delle esperienze di vita dei suoi antenati.

Essi distinguono tra traumi psicologici causati da un'esperienza personale e traumi psicologici derivanti da trasmissioni intergenerazionali delle esperienze traumatiche vissute dagli antenati (gli scheletri nell'armadio).

I traumi personali che non si dicono, che non si raccontano per vergogna o per non ferire, danno luogo ad a classica negazione della realtà della morte, esclusioni e abolizioni di realtà catastrofiche alle quali viene negato anche lo status di avvenuti. Tali negazioni sono immobilizzate in una cripta, una parte scissa del Sé.

Il non detto, i segreti, sono anche la causa della nascita dei fantasmi: Questi fantasmi tornano per cercare di colmare il vuoto che si è creato in noi, con l'occultamento di una parte della vita dell'oggetto amato. Sarebbe quindi un fatto metapsicologico capire che non sono gli spiriti ad abitarci, ma i vuoti lasciati in noi dai segreti degli altri.49

I fantasmi non annullano la realtà psichica, ma la mascherano esprimendola in modo deviante, irriconoscibile, ma mostrandola.

Ad esempio, gli autori citano la storia di un uomo ossessionato dall'hobby della geologia e della collezione di farfalle. Questo naturalista dilettante era sotto analisi quando, attraverso informazioni fornite dal suo gruppo, si scoprì che aveva un fantasma: la sua passione per i sassi e le farfalle mascherava un dramma familiare.

La nonna aveva denunciato il padre che era stato condannato ai lavori forzati spaccando pietre e poi ucciso in una camera a gas.

Il geologo del fine settimana trascorreva tutto il suo tempo libero spaccando rocce e cercando farfalle che conservava nell'arsenico (come quello usato nelle camere a gas).

Secondo Abraham e Török, il non detto trasmette lacune nell'inconscio dei figli, una conoscenza sconosciuta: un fatto sepolto nella storia familiare diventa per i discendenti come una morte insepolta, dove si crea il fantasma. Questo fantasma sconosciuto riaffiora dall'inconscio ed esercita la sua influenza dannosa, inducendo fobie, follia e ossessioni. Il suo effetto può propagarsi attraverso le generazioni e determinare il destino di una varietà.

Si vede che tutte le culture parlano di fantasmi; fin dall'antichità e in tutte le società, in forma istituzionalizzata o marginale, si è creduto che gli spiriti dei morti potessero ritornare e possedere i vivi.

Il fantasma delle credenze popolari si evidenzia solo 
la metafora che funziona nell'inconscio: 
la sepoltura, in persona, di un fatto vergognoso.50

Il lavoro dei due psicoanalisti ha evidenziato l'importanza della trasmissione transgenerazionale, dei segreti e dei traumi familiari non sviluppati: la cripta è la tomba all'interno di un discendente scelto come portatore del fantasma escluso, di un segreto inconfessabile di un familiare.

Nicolas Abraham cita l'esempio di un giovane ricercatore chimico che stava lavorando sui geni e sullo sperma umano e che era in cura da uno psicoanalista. Contemporaneamente alla psicoanalisi, si appassionò alla ricerca genealogica e, in particolare, all'identificazione dei figli illegittimi della nobiltà. Dopo un po' iniziò ad avere dei deliri e la convinzione di essere il figlio del suo psicanalista e un grande psicanalista.

Osservando nel dettaglio il suo delirio, possiamo ritrovare nelle sue parole ciò che il giovane pensava di ignorare: cioè quello che dovrebbe essere coperto da un velo di pudore, cioè che suo padre era un figlio bastardo e che portava solo il nome della madre. Un fatto, di per sé, di nessun interesse per noi, ma importante per lui, perché aveva prodotto una ferita nascosta nel padre del paziente e l'elaborazione di un'intera storia d'amore familiare, riferita alla nobiltà delle sue origini e al mantenimento di un rancore , molto smentito, nei confronti della madre cortigiana. L'inconscio del padre del paziente è concentrato su un unico pensiero: se mia madre non mi avesse omesso di cui ero il nobile amante figlio bastardo, non sarei stato obbligato a nascondere la mia condizione di figlio illegittimo, cosa che mi umilia.51

Abraham dice che il paziente (il figlio) sembrava allucinato e posseduto, non dal proprio inconscio, ma dall'angoscia di un altro: l'inconscio del padre. Questo è ciò che Abraham e Török chiamano un fantasma.

Insomma: un evento, un lutto o un trauma irrisolto, diventa, nel padre che non può o non vuole parlare, un evento indicibile. Questo padre è portatore di una cripta dentro di sé, in cui ha seppellito la sua sofferenza. Il figlio corre il rischio di soffrire per qualcosa che intuisce ma non sa: il fatto diventa innominabile e questo discendente è portatore del fantasma. Nelle generazioni successive il fatto diventa impensabile e può provocare nei discendenti percezioni, sensazioni o immagini in relazione a questo evento sconosciuto.

Cripte e fantasmi transgenerazionali inconsci
Nicolas Abraham e Maria Török
49 N. Abraham, M. Török, LÉcorce et le Noyau, pag.427 
50 Idem, pagina 41 
51 Idem, pagina 428 
LIVRO-DIGITAL---JUNG-PSICOGENEALOGIA-E-Ctesto del libro digitale
JUNG, PSICOGENEALOGIA E COSTELLAZIONI FAMILIARI
Autore: Maura Saita Ravizza (Torino, Italia) Traduzione e presentazione: Jaqueline Cássia de Oliveira (Brasile) Interação Sistómica Ltda.
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