La parola filo deriva dal latino filum, che dà origine anche alla parola coda.
Mentre entravo nella coda della Vita, seguivo quelli davanti a me che organizzavano il mio telaio della Vita: i miei genitori, i miei insegnanti...
Mi hanno dato il filo della matassa!
Non sapendo cosa avrei tessuto andavo a cercare schemi, copiare mode, fili imbarazzanti…
E nella mia afflitta-gioventù, avevo una gran fretta di tessere la Vita, così tagliavo code e saltavo molti punti...
Poi tutto si è disfatto e ho dovuto rifare tutto il lavoro su questo grande telaio di Dio.
E molte volte mi è capitato anche di essere distratto dal lavoro di tessere la mia vita.
Poi la linea della Vita camminò e io mi fermai...
Già oggi, nella maturità, riorganizzo le mie matassine, i miei fili per cucire, riciclo i tessuti, rattoppo le mie storie.
Le forbici mi accompagnano. Rimangono sempre delle righe e alcune cuciture sono fatte male...
Ho passato giorni a sbrogliare cuciture!
Alla fine, sono diventato il tessitore di questo tessuto chiamato My Life.
Il tessuto è ciò che è tessuto. Che è stato fatto sul telaio. Deformato, preparato, combinato.
Tessuto è ciò che è convenientemente e creativamente disposto, ordinato, appropriato.
Ha forme, ha colori, ha saggezza, ha un senso del tutto.
Il tessuto della Vita, prodotto tra fili e righe, funziona così: organizza, disorganizza, cammina, si ferma, smembra, gira, attraversa distanze, unisce persone, separa altre, accoglie nuove membra, ne perde tante altre...
Il tessuto di Life è molto dinamico.
E per non perdere il filo, dobbiamo ricordarci che la Vita è sempre appesa ad un filo!!
Testo scritto da: Psicologo - CRP 04/7521 Psicoterapeuta Familiare Sistemico (Brasile) Formazione in Psicogenealogia (Italia)