Che cos'è uno spirito di sacrificio?
La parola spirito deriva dal greco soffio. Il respiro è ciò che dà la vita (respiro vitale, soffio).
La parola sacrificio deriva dal latino sacrificium, composto da sacer e ficium, che significa 'atto del fare, manifestare il sacro', cioè 'atto di passare dalla sfera del profano alla sfera del sacro'.
Nella lingua portoghese ha il significato di 'privazione, volontaria o forzata'.
E ufficio sacro significa lavoro santo.
Ma avere uno scambio è diverso dall'avere un servizio.
È un lavoro fare ciò che scegli di fare, anche se ne sperimenti molti rinunce.
Il sacrificio e il sacro ufficio è ciò che ti arricchisce in ogni modo e arricchisce anche il mondo.
Ma più in generale, come facciamo i sacrifici?
Quando facciamo delle scelte che ci portano a rinunce.
Ad esempio: viaggia solo chi ha spirito di sacrificio, di rinuncia, perché dovrà rinunciare alla casa, alle comodità, agli accessori, al cibo, alle usanze...
Ma ci sono persone che non tollerano il sacrificio, ma vivono nella 'sofferenza'.
E cos'è la sofferenza?
Sofferenza deriva dal latino sofferenzare ovvero 'sotto i ferri, incatenato come schiavo o prigioniero'.
Soffrire significa tollerare, sopportare, acconsentire, conformarsi, rassegnarsi e vivere una continua e intensa infelicità.
Quando non siamo consapevoli della scelta che abbiamo fatto (e non scegliere è una scelta), entriamo in uno stato di privazione e sofferenza.
Faccio un esempio: ci sono persone che “scelgono” di viaggiare in un altro Paese, ma non sono consapevoli della loro scelta.
Oltre a godersi il viaggio, vogliono mangiare la feijoada e dormire come se fosse nei loro letti.
Poi entrano in uno stato di sofferenza.
Vivono il viaggio con sentimenti di perdita e non di rinunce.
Ci sono momenti in cui la Vita ci chiede di essere in “spirito di sacrificio”.
Indipendentemente dalla scelta che abbiamo fatto di studiare, sposarci, avere figli, ecc., dobbiamo pensare agli innumerevoli sacrifici che faremo.
Quindi attenzione a non cadere nel dolore!
Soffre chi non sceglie o chi non si assume la responsabilità delle proprie scelte, chi non rinuncia a nulla.
Chi si comporta come un bambino, chi fa i capricci con la vita, quando devi smettere di giocare e andare a letto.
Ma il punto è che gli umani sono molto infantili!
Vogliamo avere tutto e non entriamo in contatto con le nostre scelte ed eventuali rinunce.
Viviamo tutto come perdita e sofferenza!
Quindi vivere in spirito di sacrificio è vivere consapevoli delle nostre scelte e della scelta che la Vita ci ha “offerto” e di conseguenza delle innumerevoli rinunce che faremo.
Testo: Jaqueline Cássia de Oliveira Psicologa - CRP 04/7521 Psicoterapeuta Familiare Sistemica (Brasile) Psicogenealogista (Italia)
